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28/06/10

Storia della Vjs Velletri

Prende finalmente vita, in maniera seria e speriamo originale, la sezione Storia rossonera. Cercheremo di ripercorrere a tratti le fasi più belle della storia della Vjs Velletri e ovviamente ogni contributo è ben accetto al fine di rendere questa pagina un gioiellino del blog e della nostra cultura sportiva personale.

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Storia rossonera/1: Vjs Velletri-Milan (1970-71)
Storia rossonera/2: Stagione 2010/11 Prima parte
Album dei ricordi: fotogallery storica Vjs Velletri



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LA STORIA COMPLETA DA WIKIPEDIA: Colori sociali
 I colori sociali sono il rosso e il nero. La prima divisa è composta da maglia a scacchi rossi e neri alternati e calzoncini neri. La seconda divisa prevede invece maglia bianca con striscia rossa e calzoncini rossi. Esiste anche una terza divisa, molto più rara, in completo nero.

Storia
Fondata nel 1955, raggiunse per la prima volta la promozione in Serie D al termine della stagione 1968-69. Negli anni precedenti la fondazione (dopoguerra e primi anni '50) esisteva già una società denominata S.S. Veliterna che si può rintracciare anche nelle classifiche dei campionati regionali dell'epoca. Nel corso degli anni settanta, ottanta e novanta ha disputato 18 campionati di Serie D sfiorando la promozione nella serie superiore (fino al 1978 la Serie C; dal 1978 in poi la Serie C2) nel 1971-72, 1972-73 (campionati entrambi conclusi al 2º posto) e nel 1982-83 (in quella stagione arrivò 3°).

Fondazione
La Vjs Velletri viene fondata nel 1955 e inizia la sua storia che porterà i colori rosso-neri ad essere tra i più importanti della regione Lazio, e anche in Italia ai tempi della serie D quando la squadra ha incontrato in categoria compagini come Sassari, L'Aquila, Livorno. I primi anni successivi alla fondazione vedono squadre di medio livello con giocatori amatoriali che regalano al pubblico veliterno stagioni alterne. La categoria più ricorrente è la Promozione. Calciatori celebri sono i fratelli Calcatelli, Trenta, Salomon, Ottavi, Rosati, Massicci, i fratelli Tartaglia, i portieri Tibaldi e D’Ambrosio,Ludovisi, mentre come allenatori i primi a sedere sulla panchina della Vjs Velletri furono Caristi, Dominizi, Papa, Ziroli e Marcellini. L'allenatore della promozione alla Serie D, avvenuta nella stagione 1968-69, fu De Vita.

La Serie D e la Serie C sfiorata: gli anni d'oro della VJS Velletri
Dopo i primi anni di assestamento, e il travolgente campionato del 1966-67 - primo posto in Seconda Categoria con 75 reti all'attivo in 30 partite (quell'anno, al "Comunale", che quarant'anni dopo sarà intitolato al campionae italiano di atletica leggera Giovanni Scavo, morto in un incidente stradale nel 1959, quando era in preparazione alle Olimpiadi di Roma) fu disputata anche un'amichevole con la Roma di Oronzo Pugliese che, al completo, fu fermata sullo 0-0 - nel 1969 arriva la promozione nel Campionato Nazionale Dilettanti: con Conti, Dell'Andrea, Boncori, Nesti, Stramiggioli e altri nomi eccellenti, la Vjs Velletri vince il campionato regionale di Prima Categoria battendo all'ultima giornata il Palestrina per 1-0 (rete di Conti), mentre il comprimario Frascati viene batturo 3-2 a Nettuno. Nel 1969-70, la squadra si presenta come temibile matricola alla sua prima assoluta in D e con il presidente Piemonte, inizia il periodo d'oro del calcio veliterno: arrivano a Velletri, Pagni e Mari dalla Lazio, Solfanelli dal Mantova, Michesi futuro bomber del Catanzaro e del Brescia, il capitano è Salvatore Del Rio (che giocherà per anni con la maglia rossonera subendo anche due gravi infortuni). Anche il vivaio vive una fase di crescita ed emergono numerosi giocatori che faranno strada nei campionati professionistici e non. Nel 1969-70, dopo le prime giornate in Serie D, sotto la guida di De Vita, l'allenatore della promozione, la squadra, ai vertici della classifica, viene affidata a Sassi, ma non riesce nell'impresa di centrare la promozione, finendo quarta. Dopo la nona giornata del campionato 1970-71, la compagine viene affidata e Giovanni Cattozzo, ex Milan, e, con lui, dopo la risalita nella stessa stagione dal penultimo al sesto posto, nel 1971-72 sfiora l'impresa della promozione alla Serie C, arrivando seconda, dietro alla Torres. Nel corso degli anni, soddisfazioni arrivano dal settore giovanile dove la squadra è campione nazionale Berretti. La finale vede opposte Treviso e Vjs Velletri, rete di Taddei (emerso dal vivaio). Dopo alcune stagioni anonime con classifiche tranquille nel 1976-77 arriva la retrocessione in Promozione dopo un'annata sfortunata nella quale i rossoneri hanno pagato l'inesperienza. Il 1978-79 vede una rosa competitiva e l'obiettivo è l'immediata risalita, ma alla fine del campionato è quarto posto. L'allenatore è Mari, con esperienze in categorie superiori, e tra le file rossonere c'è Gianni Rosati ex Roma. Con Mari allenatore c'è la scoperta di Claudio De Marchis detto Anastasi, attaccante proveniente dal vivaio e capocannoniere nella Berretti Campione d'Italia. Nel 1980-81 passa al Subiaco formando insieme a Garozzo la coppia, definita da molti giornali, "più forte della promozione". Nel 1979-80 la squadra viene ulteriormente rinforzata, l'allenatore dell'anno precedente è confermato e così all'ultima giornata allo Scavo si presenta lo scontro diretto tra la Vjs Velletri prima e il Terracina secondo. Sospinta dal proprio pubblico (oltre 4000 spettatori) la squadra di Mari si impone per 3-1 tornando a distanza di due anni in un campionato nazionale. Nel 1980-81 con mister Cavazzoni la Vjs Velletri arriva al terzo posto staccata di poco dalla prima posizione ma non riesce a raggiungere la C. La sconfitta contro la Torres (rivale storica) spedisce nella categoria superiore Quartu e Casalotti lasciando i rossoneri terzi classificati. Gli anni '80 e l'ultima retrocessione [modifica] Dopo l'ultima sfortunata stagione, la squadra continua a rinforzarsi: arrivano Claudio Gava, Maurizio D'Este (autore di un salto da Velletri fino al Milan dove vestirà la maglia rossonera) e Stefano Colantuono. Nel 1982-83 è di nuovo terzo posto: la Vjs Velletri spesso sul podio se fosse stata nelle stesse condizioni attualmente avrebbe disputato un numero impressionante di play off. Nel 1985-86 un organico ringiovanito retrocede in Promozione, da dove risalirà nel 1988-89 per ripescaggio (si era classificata seconda nella categoria inferiore). Nel 1989-90 la squadra arriva quarta classificata, nelle fila spiccano giocatori del calibro di Fois, Lo Sacco, Caprari Massimo, Sperduti, oltre a Milano e Busini, giovani ventenni che faranno la storia del calcio dillettantistico laziale di quegli anni. Nel 1990-91 una serie impressionante di coincidenze negative, a cominciare dalla squadra giovane per difficoltà economiche della società, porta alla retrocessione nella neo-istituita categoria dell'Eccellenza. Inoltre lo stadio "Giovanni Scavo" viene ristrutturato e così la squadra ha disputato sempre in trasferta le gare, svantaggio non indifferente dato che i rossoneri hanno sempre beneficiato del sostegno del loro pubblico. Quella terminata a Maggio 1991 è l'ultima stagione di Serie D per la principale società calcistica di Velletri.

L'Eccellenza tra alti e bassi: anni '90
Nel 1992-93 arriva la prima Coppa Italia: la squadra giunge in finale regionale contro il Palestrina: si gioca al Flaminio, e di fronte ad un grande pubblico rosso-nero i castellani si impongono per 2-0 vincendo il titolo.con una formazione di livello superiore dove spiccano Saltarelli,Caprari, Busini, Di Lazzaro,Morgagni e Scarioli. Da Velletri partono autobus di semplici cittadini che armati di sciarpe e bandiere sostengono la squadra. Vengono quantificati in 3000 persone, contro l'esiguo numero di tifosi proveniente da Palestrina. Negli stessi anni la squadra viene anche promossa nuovamente in D ma per la mancata iscrizione retrocede di una categoria, per poi risalire immediatamente. Il presidente è Ivano Selli, noto conduttore televisivo dell'emittente Rete Oro attiva a Roma e provincia. Sono anni in cui la Vjs Velletri non disputa campionati di vertice e conquista salvezze all'ultima giornata. La stagione più gratificante degli anni '90 è sicuramente il 1996-97 quando la squadra chiude al terzo posto con 50 punti e nonostante tutto non riesce a raggiungere i play off e non può contare su eventuali ripescaggi.

Il 2000: ancora Eccellenza
È il caso del 2004-05, con il quint'ultimo posto valso la salvezza diretta soltanto per il vantaggio superiore ai dieci punti nei confronti del Priverno (altrimenti sarebbero stati play out). In quell'anno la squadra si fonde con un'altra società calcistica, il Le Roy, dando vita ad un settore giovanile molto ampio. Ma questo esperimento non dura molto e infatti verrà presto smantellato. Nel 2005-06 la squadra staziona a metà classifica chiudendo con 43 punti la stagione. Allenatori di queste annate sono Marco Conti e Carlo Pascucci. Il clima non è tranquillo e vi sono numerose contestazioni ai danni degli allenatori nonostante i risultati sufficienti. Soprattutto nel 2005-06, quando la Vjs Velletri parte col botto e si trova a lottare per i vertici prima di un crollo verticale che fa tremare la tifoseria. Nel 2006-07 con Fabio Lucidi subentrato in panchina, la squadra ferma il Gaeta con il risultato di 1-0 (gol di Borrielli) nell'ultima giornata estromettendolo dalla zona play off e salvandosi con un punto di vantaggio sulla zona play out. Il tecnico romano compie un'impresa sportiva riuscendo ad infilare risultati positivi dal suo arrivo fino all'ultima giornata. Con trascorsi nel professionismo in B, Lucidi viene confermato anche per la stagione successiva e viene allestita una squadra competitiva con la presenza di numerosi giocatori d'esperienza e calciatori argentini (Moreta Santos, Molinari, Veron, Campora, Dominguez). Nel 2007-08 la squadra chiude con 50 punti al settimo posto: non era mai arrivata così in alto dal 1997, quando allora con gli stessi punti si piazzò terza in graduatoria. L'annata è ricordata in maniera molto positiva dal momento che nonostante l'inesperienza della squadra, la Vjs Velletri staziona al primo e al terzo posto per tutto il girone di andata tenendo testa al duo Formia-Gaeta, prima poi di perdere punti soprattutto in trasferta e chiudere a ridosso delle prime. La squadra si rivela l'unica imbattuta tra le mura amiche, con la miglior difesa e il record nazionale di imbattibilità del portiere. Quello che frena la Vjs Velletri è la scarsa vena offensiva: oltre sporadiche prestazioni è consacrata la sterilità degli attaccanti, anche per via del grave infortunio al bomber argentino Hernan Molinari (che a Velletri ha messo a segno una decina di reti e nelle stagioni successive ha vinto la classifica cannonieri con l'Albalonga per due anni di fila). Aneddoto di questa stagione sportiva è lo spettacolare gol di Rodrigo Veron al 94esimo in Vjs Velletri-Boville 1-0: i rossoneri hanno battuto la capolista con una marcatura arrivata allo scadere grazie ad un tiro di controbalzo da circa 60 metri, arrivato in seguito ad un tentativo di rinvio del mediano veliterno che ha scavalcato il portiere avversario Della Torre piazzato fuori dai pali. E' stato uno dei gol più rocamboleschi dell'Eccellenza laziale. La retrocessione dall'ultimo campionato di D è avvenuta al termine della stagione 1990-91 quando la Vjs scese in Promozione.

Gli ultimi anni: spazio alla linea verde
Nella stagione 2007-08, la Vjs Velletri, disputando un buon campionato di medio-alta classifica con un organico giovane, ha instaurato un record: il portiere Alessandro Ruggini è rimasto imbattuto per oltre 1000 minuti, superando l'imbattibilità italiana detenuta da Sebastiano Rossi durata 929 minuti (anche se in altra categoria). Infatti il portiere veliterno non ha preso reti dalla quarta alla quindicesima giornata. L'imbattibilità è stata interrotta da una rete al 1' minuto nella gara contro l'ultima classificata del girone Tor Sapienza, che la Vjs Velletri ha perso proprio per 1-0. In totale nel girone di andata la squadra rosso-nera ha incassato 4 reti in 17 gare (miglior difesa di tutti i campionati italiani dalla Serie A alla III Categoria). La stagione 2008-09 si apre con la direzione generale che viene affidata a Nerino Tabanelli, con trascorsi in C2 nelle piazze emiliane, sostituto di Silvio Argenio. Anche mister Fabio Lucidi abbandona la panchina rosso-nera, sostituito dal giovane tecnico emergente Roberto Giovarruscio; la Vjs Velletri 2008-09 è una delle squadra più giovani di tutti i campionati italiani in assoluto, avendo un'età media di soli 24 anni. I rossoneri navigano a metà classifica nella prima parte del girone di andata. L'11 settembre 2008 a sorpresa si dimette il patron Pasquale Iezzi per divergenze con l'amministrazione comunale, dicendosi stanco della mancata cultura dello sport presente a Velletri. Il 5 novembre 2008 Giovarruscio viene esonerato dalla società nonostante la posizione di classifica tranquilla. Al suo posto Alberto Di Meo, ex giocatore bandiera della Vjs Velletri negli anni '80, che assume l'incarico fino al termine della stagione con l'obiettivo di salvare la squadra. Dopo risultati altalenanti la società taglia alcuni giocatori e avvia il mercato di riparazione non appena, in seguito alla sconfitta subita contro il Latina, la Vjs Velletri finisce in zona play out con 15 punti. Il 16 dicembre 2008 a sorpresa, con il venir meno del supporto economico dell'ormai ex presidente dimissionario Iezzi, la società è costretta ad operare tagli e restano in rosa pochi giovani e membri della juniores che provano nella disperata impresa di mantenere la categoria. Nonostante la situazione difficile la squadra riesce a chiudere il campionato con un vantaggio di cinque punti sulla zona retrocessione diretta qualificandosi di diritto ai play out contro il Mentanajenne. L'andata in casa il 17/05/09 termina 2-0 con reti di Panella e Rossi. Il ritorno in casa del Mentana vede una nuova vittoria della Vjs Velletri per 3-1 (Rossi, Parabolani,Guidi) e quindi la salvezza dopo play out. Un'autentica impresa sportiva compiuta dai giocatori rimasti che hanno letteralmente salvato il calcio a Velletri.

Stagione 2009-10: la fusione con l'AC Velletri
Le prospettive per il 2009-10 sembrano differenti: il quadro dirigenziale è molto più solido grazie alla fusione con un'altra realtà calcistica cittadina, quale la AC Nuova Velletri, militante in Seconda categoria. L'unione dei settori giovanili e la composizione di una prima squadra competitiva lasciano ben sperare per i destini della VJS Velletri Calcio. L'11 giugno 2009 viene ingaggiato come allenatore Aldo Salerno e il successivo 13 giugno la Nuova Vjs Velletri si presenta alla città con il neo presidente Lanfranco Iltini che illustra i progetti futuri. La sessione estiva di mercato vede la dirigenza attiva ed oculata negli ingaggi: arrivano giocatori con trascorsi nel professionismo (Muscedere, Raparelli, Ciasca) che si integrano con gli altri senatori (Polizzano, Rossi, Di Mugno). Dalla juniores, autrice di un quarto posto nella stagione 2008-09 vengono promossi in prima squadra parecchi giovani e così l'organico viene completato anche grazie al tesseramento di alcuni atleti provenienti dalla AC Velletri con la quale la Vjs Velletri si è fusa. Con tutta probabilità anche nel 2009-10 la squadra rossonera farà parte del girone B e l'obiettivo dichiarato è la salvezza anticipata. Esordio positivo: la squadra batte 1 a 0 il Valmontone in amichevole. Dopo le prime giornate la squadra pur esprimendo una discreta mole di gioco non riesce ad imporsi e staziona nelle parti basse della classifica. La prima vittoria arriva il 18 ottobre ad Ostia dove i rossoneri espugnano lo stadio "Lodovichetti" per 2 reti a 0. A Gennaio dopo un digiuno di vittorie lunghissimo e la sconfitta al 94esimo contro l'ultima in classifica si dimette Aldo Salerno e al suo posto la società ingaggia Giancarlo Paloni. Neanche con il nuovo allenatore le cose cambiano: nonostante una vittoria ed un pari all'inizio del corso tecnico, la squadra precipita in classifica continuando a perdere e così finisce penultima. Anche il secondo trainer si dimette e torna Alberto Di Meo, autore della trionfale salvezza ottenuta la precedente stagione. Ma il giocatore bandiera dei rossoneri non ottiene che due pareggi e quattro ko nelle ultime sei gare accompagnando la squadra ad una retrocessione da tempo acquisita. Il 25 aprile 2010 con la sonora sconfitta subita ad Ostia (1-5) la squadra infatti scende in Promozione con due giornate di anticipo. Il tracollo totale della politica societaria porta a spaccature e crisi nella dirigenza con i giocatori che vengono svincolati in massa.

La VJS Velletri torna in Promozione
La retrocessione al penultimo posto estromette virtualmente i rossoneri anche dalle graduatorie dei ripescaggi che vedono il club veliterno agli ultimi posti con esigue speranze di essere riammessi in Eccellenza nonostante i numerosi fallimenti di altre società. Ma è la stessa Vjs Velletri a rischiare di sparire: dopo cinquantacinque anni di storia nei mesi di giugno e luglio 2010 la dirigenza ammette le enormi difficoltà gestionali paventando un'ipotesi di cessione del titolo. La società acquirente è l'Agora S.Rita, pronta a rilevare titolo e storia della Vjs Velletri. Non bastano le conferenze stampa e gli appelli all'imprenditoria della città di Velletri, che per tradizione non ha mai investito nel calcio nonostante le ottime condizioni economiche. Il presidente Lanfranco Iltini tuttavia decide di andare avanti e salvare il calcio, improntando la stagione 2010-11 sul risparmio e acquistando pochi giocatori d'esperienza che dovranno accompagnare i numerosi giovani prelevati dal vivaio. L'iscrizione sospirata in Promozione avviene il 13 luglio. Il campionato parte male e la compagine veliterna viene risucchiata in zona play out fino al mese di novembre. Con l'addio di alcuni giocatori e l'avvento di nuovi giovani la squadra infila una serie positiva di sei risultati utili consecutivi e risale la classifica. Lo stato di grazia continua fino al termine del campionato, con la Vjs Velletri che batte la capolista Cava dei Selci, la vice-capolista Borgo Podgora a domicilio ed ottiene vittorie roboanti contro compagini improntate alla vittoria finale come Rocca di Papa e S. Maria delle Mole. La falsa partenza purtroppo condiziona il cammino in campionato che nonostante la media da play off inanellata nel girone di ritorno non può offrire un posto valido per salire di categoria. Resta comunque la soddisfazione di aver disputato una stagione ad alti livelli e aver ripreso in mano le redini di un campionato iniziato in maniera preoccupante. I giocatori protagonisti sono tra gli altri Di Meo, Rossi, Verolini, Sambataro, Barani, Peduzzi, Freddi.

La stagione 2011-12: la nuova cordata societaria e la retrocessione in Prima Categoria
Nel giugno 2011 una nuova cordata societaria entra a dare man forte al presidente Lanfranco Iltini. I nuovi soci cercano di rinforzare l'organico della stagione precedente e puntare ad un campionato di alti livelli per riconquistare l'Eccellenza, massima categoria regionale e definita dagli addetti ai lavori il minimo campionato disputabile per una società del blasone della Vjs Velletri. Nonostante gli acquisti di spessore e la campagna abbonamenti i rossoneri partono con un punto in quattro gare che scaturisce l'esonero di Alberto Di Meo. Alla quinta giornata in panchina va il tecnico della Juniores Corrado Sambucci che ottiene una vittoria, la prima, in trasferta a Falasche. Il giorno successivo la società ufficializza l'ingaggio del nuovo allenatore Giovanni Bonanni. Prima della fine del girone di andata accade il terremoto in società: il presidente Iltini si dimette, sostituito da Claudio Mollicone. Giovanni Bonanni viene esonerato, e dopo una breve parentesi con una nuova gestione tecnica di Alberto Di Meo, nel dicembre 2011 la panchina è affidata al direttore generale Roberto Bruni che ottiene la sua prima vittoria nell'ultima gara del girone di andata. Nonostante tutto però, la Vjs Velletri vive l'unico momento di gloria a cavallo tra marzo e aprile (4 vittorie in cinque gare e una sola sconfitta contro la seconda). Per il resto, arrivano pesanti sconfitte interne e tanta discontinuità da far retrocedere direttamente senza neanche i play out la squadra all'ultima giornata con la sconfitta patita 3-1 a Latina. Si tratta del punto più basso mai toccato dalla società rossonera nella sua storia ultracinquantennale.
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